she’s just a girl, and she’s on fire

Jennifer - Emily

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    Emily Fields

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    L'unico modo che Emily aveva di distrarsi, non pensare ad -A e cancellare per un attimo dalla mente ogni pensiero la riempisse, era quello di fare sport. Il nuoto oltre a piacerle da morire, dato che lo praticava da quando era in fasce quasi, aveva un potere terapeutico per lei. Quelle ore in cui era in acqua si dimenticava di tutto e pensava solo a sé stessa, all'acqua e alle gare imminenti. Non sempre però poteva recarsi in piscina, soprattutto perchè quella della scuola, dove si allenava abitualmente, chiudeva nel pomeriggio, quando anche i cancelli dell'istituto venivano chiusi. Non le restava quindi altra alternativa che recarsi al parco e correre un po'. Per lei lo sport in generale era una sorta di distrazione, e quando non poteva nuotare, indossava una tuta, prendeva il suo ipod e iniziava a correre, senza avere una meta precisa, ma per la città, anche se sapeva per certo che a Rosewood ogni luogo era mal frequentato e il pericolo era in agguato.
    Dopo esser tornata a casa dopo una giornata di scuola e senza lavoro, dato che quello era il suo giorno libero, si mise un po' a studiare per un test di letteratura che avrebbe avuto la settimana successiva e poi, dopo aver indossando un leggins, una maglia a mezzaniche e aver legato i capelli in una coda alta, prese il suo ipod ed uscì di casa. Fece partire la musica, mise le cuffiette alle orecchie e iniziò a correre, una corsetta leggera, tanto per cominciare, poi avrebbe accelerato e aumentato il ritmo. Adorava correre ed era assurdo quanta poca gente lo facesse in quella cittadina. Probabilmente erano tutti spaventati dagli eventi e avevano paura che accadesse qualcosa, soprattutto adesso che la morte del detective Wilden aveva gettato la città nel panico. Le uniche, probabilmente, a non avere paura erano le sue amiche e lei, non per niente, ma perchè ormai la paura facevano parte di loro. Erano talmente terrorizzate, sempre, che uscire non cambiava certo le cose. Mentre correva sentì vibrare il cellulare nella tasca e sobbalzò, convinta che fosse -A. Si fermò all'improvviso in meazzo alla strada e respirò profondamente prima di leggere il nome del mittente sul display. Tirò un sospiro di sollievo quando vide che era sua madre che le aveva detto di compare qualcosa per cena. Un sms che non preveniva da -A. Per fortuna.

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    · Jennifer Wolf ·

    Le giornate a scuola stavano diventano sempre più divertenti e, per quanto potesse sembrare assurdo, anche più stancanti per lo stesso motivo. Il liceo di Rosewood stava toccando un livello così alto di gossip e scandali che avrebbe potuto dare l'ispirazione per un telefilm di seconda categoria a qualche produttore da quattro soldi... Ma c'era da ammettere che almeno l'intrattenimento non mancava mai, anche se sembrava provenire sempre dalle medesime persone. Chi andava e tornava da Radley come fosse un villaggio vacanze, chi sembrava aver preso fin troppo seriamente il rapporto studente e insegnante... Non che ci trovi niente da biasimare, che sia vero o meno, sfidavo chiunque a dire di non aver mai fatto un pensierino sul nostro caro professore. Il lato negativo, almeno dal mio punto di vista, era il doversi limitare a sentire soltanto una serie di voci, pettogolezzi volanti mai sgorgati direttamente dalla fonte. Quindi il tutto diveniva molto noioso e molto in fretta. Questa giornata infatti non era stata troppo diversa dalle altre; lezioni pesanti, rapporti sociali dei quali avrei fatto a meno, altre lezioni ancor più pesanti... Arrivata a casa già non ne potevo più e non avevo la minima voglia di vedere nessuno. Passai pochi minuti sul pc, controllando e-mail e cose simili, chiedendomi quanto ne sarebbe valsa la pena se avessi deciso di andare un po' in palestra nonostante le giornate avessero iniziato a dare il permesso per dimenticare le fatiche degli allenamenti in favore di godersi un pomeriggio in piscina. Sbuffai appena, controllando gli orari delle lezioni di yoga e leggendo che non ce ne sarebbe stata un'altra per almeno due ore; era l'unico sport che facevo con serietà e dedizione e dopo un paio di anni di pratica avevo raggiunto una scioltezza invidiabile, sarei arrivata seconda solo ai contorsionisti. Infilai un paio di leggins e un top per il fitness in una borsa ed uscii di casa, prendendo l'audi di mia madre e optando per prendere qualcosa al Brew e magari consumarlo al parco dato che si trovava praticamente di fronte. Accesi l'ipod attivando la riproduzione casuale e ascoltando da una sola cuffia una ormai quasi vintage Ashlee Simpson, mentre sorseggiavo il mio cappuccino al caramello, che per fortuna era arrivato quasi al termine quando qualcuno entrò in collisione con me. Alzai lo sguardo pronta a distruggere chiunque fosse ed invece mi ritrovai quasi a sorridere - Ma guarda, non sapevo che gli "squali" fossero così veloci anche fuori dall'acqua - dissi ironicamente trovandomi faccia a faccia con Emily Fields, una delle migliori nuotatrici della nostra scuola, nonchè membro di quello che ormai era il gruppetto di ragazze più chiaccherato della città.


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    Emily Fields

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    Non era stata una buona idea fermarsi in mezzo alla strada all'improvviso a leggere un messaggio, soprattutto perchè avrebbe davvero intralciato il percorso di qualcun altro che magari, stava correndo o facendo una passeggiata. Rispose rapidamente all'sms di sua madre e mise il cellulare in tasca per poi mettersi a correre nuovamente, ma proprio in quel momento si scontrò con qualcuno. Alzò lo sguardo e tolse le cuffiette dall'orecchio, in modo da sentire le sue parole se per caso volesse dirle qualcosa. Ma guarda, non sapevo che gli "squali" fossero così veloci anche fuori dall'acqua si sentì dire e così Emily capì che quella ragazza frequentava la sua stessa scuola, altrimenti non avrebbe mai potuto sapere che la squadra di nuoto di cui faceva parte si chiamava "Sharks". Sorrise a quelle parole Gli squali sono sempre veloci. Dentro, e fuori l'acqua rispose alla ragazza con un sorriso. Le piaceva esseere riconosciuta come parte della squadra di nuoto perchè era una cosa di cui andava davvero fiera, una delle poche cose nella sua vita che non l'aveva mai tradita e non l'aveva mai fatta star male. Ora come ora era l'unico punto di riferimento che avesse davvero, l'unica cosa su cui potesse sempre contare, nel momento del bisogno. Odiava, al contrario, esser classificata come l'amica di Alison e come ragazze facente parte del gruppo più chaicchierato della scuola. Odiava essere al centro dell'attenzione per una cosa del genere.
    Emily sapeva chi fosse quella ragazza, o meglio, conosceva il suo nome e sapeva che frequentavano il corso di biologia insieme, ma non sapeva altro, non ci aveva mai parlato e neanche caratterialmente la conosceva. Sei Jennifer Wolf giusto? Seguiamo Biologia insieme le disse con un sorriso, giusto per avere conferma di ciò che pensava. Ne era quasi certa, ma comunque era sempre meglio che fosse lei a confermarglielo, per evitare che prendesse un abbaglio e l'avesse confusa con qualcun altra. Inoltre l'aveva vista più volte in divisa, insieme ad un altro gruppo di ragazze, ed era nella squadra delle cheerleader. Non sapeva se ne fosse il capo oppure no, ma comunque era parte integrante delle ragazze pon pon e la sua squadra più volte aveva partecipato a delle competizioni con altre scuole, ma non sempre era andata bene, erano state poche le volte che avevano vinto, almeno, per quanto ne sapesse lei. Ultimamente, sinceramente, aveva altro per la testa e la squadra delle cheerleader non era esattamente il suo primo pensiero.

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    · Jennifer Wolf ·

    Ricambiai il sorriso della ragazza, con più intento di quanto lei potesse immaginare. Nonostante avessi sempre frequentato il liceo di Rosewood, essendomi trasferita giusto in tempo per il mio primo anno, non ero mai entrata davvero contatto con nessuna delle ragazze che sembravano far parte del gruppo più ristretto e riservato ed anche più conosciuto della scuola... Non avevo neanche mai conosciuto Alison e non dubitavo che sarebbe stato un piacere farlo, considerando come quasi chiunque ancora tremava al solo nominarla. Quella ragazza anche ancora una star persino da morta. Aveva, a modo suo, raggiunto l'immortalità. - Gli squali sono sempre veloci. Dentro, e fuori l'acqua - inarcai appena un sopracciglio, soppesando divertita la sua risposta, mentre spegnevo del tutto l'ipod per poi riporlo nella borsa e tornare a posare lo sguardo sulla ragazza di fronte a me - Be', pare che abbiano anche dei sensi molto elevati, ma su questo forse non siete così simili - dissi ironicamente, agitando un po' il bicchiere ormai quasi vuoto nella mia mano, come per dirle che in caso contrario il suo udito o la sua vista l'avrebbero avvertita della mia presenza, facendole evitare lo scontro. Con chiunque altro dire una cosa del genere sarebbe stato pericoloso in un certo senso; avevo un cervello e sapevo benissimo come usarlo e soprattutto quando, per questo molti, se non tutti, mi ritenevano solo bella. Mi sottovalutavano ed era il vantaggio più grande che avrebbero mai potuto darmi. Ma Emily non mi conosceva, non davvero, quindi potevo permettermi un atteggiamento lievemente diverso, soprattutto considerando che lo facevo con l'intento di venir ricordata per molto di più rispetto a "quella contro cui si è imbattuta facendo jogging". - Sono io e si, penso sia biologia, onestamente trovo quasi più semplice classificare le lezioni per livelli di noia che per nome - risposi con tono scherzoso, per quanto non fosse poi così falso. Poche cose attiravano davvero la mia attenzione nei programmi delle varie materie e per il resto vi erano sempre gli adorati nerd, troppo felici per essere stati anche solo guardati dalla sottoscritta per potermi rifiutare qualcosa. - Tu invece sei Emily Fields. Sai, non credo che le presentazioni dovrebbero andare così, ma ogni cosa ha la sua eccezione - dissi rivolgendole il migliore dei sorrisi, prima di spostare per un attimo lo sguardo su tutta la sua figura - A cosa si deve tutto questo allenamento, qualche gara importante all'orizzonte? - chiesi innocentemente, non trovandomi davvero poi così interessata nel nuoto, per quanto avevo assistito a qualche gara degli Sharks e sapevo che Emily non necessitava di allenamenti extra,


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    Emily Fields

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    A primo impatto Jennifer non le aveva mai fatto una buona impressione, così come non gliel’avevano fatta le altre cheerleaders, ma in quel momento stava pensando al fatto che forse si era sbagliata giudicarla solo a pelle, perché si stava dimostrando una ragazza normale, allegra e spensierata e non snob come invece credeva che fosse. Era molto meglio che fosse più alla mano e pià simile a lei, anche perché se fosse stata snob probabilmente Emily già se ne sarebbe andata, invece, era rimasta lì a parlarci, senza problemi. Be', pare che abbiano anche dei sensi molto elevati, ma su questo forse non siete così simili le disse poi la ragazza ed Emily sorrise a quelle parole scuotendo la testa e incrociando le braccia al petto Mi ero distratta per qualche minuto, lo ammetto le rispose prontamente con un sorriso. Jennifer a quello si era riferita, ne era quasi certa. Al fatto che avrebbe dovuto sentire dei rumori davanti a lei ed evitare quindi lo scontro, anche se in realtà quella che avrebbe dovuto fare attenzione era lei, dato che era stata lei ad andarle addosso. Comunque non era quello l’importante, non le importava chi era andata incontro a chi, si era scontrate ed ora si stavano parlando. Sono io e si, penso sia biologia, onestamente trovo quasi più semplice classificare le lezioni per livelli di noia che per nome rispose poi la ragazza alla sua supposizione riguardo chi fosse. Non poteva negare di non averla notata prima di quel momento, insomma, non era certo una ragazza che passava inosservata ed Emily aveva gli occhi per guardare ed ovviamente non poteva negare la sua oggettiva bellezza. Poi certo, che sapesse il nome era un caso, era solo grazie alla lezione, e sinceramente, era contenta di averla incontrata. Rise a quelle sue parole, non aveva tutti i torti in effetti Beh si, hai ragione. Se potessi farei solo nuoto, ma sono stata costretta a scegliere delle materie e ho optato per biologia, ma devo ammettere che non mi piace particolarmente ammise. Forse l’aveva scelta più per il fatto che anche le sue amiche seguivano quel corso che per altro, uno valeva l’altro in fondo. Tu invece sei Emily Fields. Sai, non credo che le presentazioni dovrebbero andare così, ma ogni cosa ha la sua eccezione annuì alle sue parole, e poi sorrise Si, in effetti hai ragione, ma forse pè meglio così. In fondo ci conosciamo già, e abbiamo evitato tutta la presentazione iniziale le rispose con un sorriso. Sì insomma, preferiva conoscenze di quel tipo, in cui i nomi già si conoscevano, piuttosto che cominciare tutto dallìinizio partendo anche dal nome. Dopo qualche secondo Jennifer la guardò, prima di rivolgerle un’ulteriore domanda A cosa si deve tutto questo allenamento, qualche gara importante all'orizzonte? Annuì a quelle parole. Si, ho una gara in vita a cui assisteranno degli scrutatori del college. Vorrei assicurarmi una borsa di studio rispose alla ragazza rivolgendole poi uno dei suoi migliori sorrisi E tu? Pratichi qualche sport, o sono solo io la sportiva tra le persone che conosco? chiese poi alla ragazza. Nessuna delle persone che conosceva, oltre la squadra di nuoto ovviamente, era una sportiva, anzi odiavano lo sport, tranne Spencer che era un giocatrice e anche piuttosto brava di Hochey su prato.

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4 replies since 23/7/2013, 20:50   116 views
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